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Ecografia del piede


Patologie diagnosticabili con l'uso dell'ecografia del piede

L'ecografia è l'unica metodica d'indagine che permette valutazioni morfologiche, in condizioni statiche e dinamiche, del piede.


ecografia testa metatarsale Ecografia di una alterazione della IV testa metatarsale


L'elevata sensibilità delle moderne apparecchiature con sonde ad alta ed altissima frequenza permette di indagare quasi ogni struttura tissutale.

Il potenziamento tramite tecnica "Water Bath" consente un miglioramento del metodo per diagnosi più precise e quindi terapie ancor più mirate.

Le possibili diagnosi riguardano:

Anatomia ecografica
del piede


  • muscoli
  • legamenti
  • nervi
  • tendini
  • vasi
  • osso

Tecnica Water-bath

Per valutare ecograficamente le strutture e le patologie del piede è stata riutilizzata la tecnica "water-bath":
l’impiego dell’ecografia nella diagnostica strumentale per la valutazione del piede fisiologico e patologico, infatti, sta diventando sempre maggiore, grazie alle informazioni dettagliate consentite dalle nuove sonde (17 MHz) e software avanzati, le cui caratteristiche risultano potenziate dall’utilizzo dell’acqua quale mezzo di conduzione degli ultrasuoni. La tecnica "water-bath" ha, inoltre, permesso il superamento di ostacoli morfologici, quali dita a griffe, unghie, volte plantari, TPA, ecc.

ecografia di piede con tecnica water-bath Ecografia di piede con tecnica "Water-bath"

Breve storia dell'ecografia del piede

English version

L'impiego degli ultrasuoni nasceva durante la II guerra mondiale per l'individuazione dei sottomarini nemici: veniva infatti sfruttata l'energia acustica in immersione, data la capacità di propagazione tramite vibrazioni molecolari ad alta velocità del suono. Il trasferimento di queste conoscenze tecniche in campo medico ne ha permesso l'utilizzo nel settore della diagnostica per immagini: infatti bene si accosta la propagazione del suono in acqua compresa tra 1460 m/s e 1555m/s (per le variabili temperatura/salinità/pressione) rispetto la velocità media di diffusione nel corpo umano quantificabile in 1540 m/s.

I vantaggi dell'ecografia consistono in:
  • visualizzazione di strutture quali cute, sottocute, legamenti, muscoli, tendini, vasi, nervi, neoformazioni, nonché il tessuto osseo;
  • esecuzione incruenta, indolore, priva di effetti collaterali (quindi ripetibile anche a breve termine);
  • mirata, veloce e dai costi contenuti;
  • permette di osservare in tempo reale le strutture, anche in movimento;
  • effettuabile da ogni medico e professionista sanitario.
Tra gli svantaggi:
  • tecnica operatore dipendente;
  • costo elevato del macchinario (ma opportunità di poter utilizzare un numero assai ristretto di sonde ad interesse podologico).
Il nostro approccio con l'ecografia del piede è iniziato tramite l'utilizzo di sonde da 12 e 17 MHz. Sono state quindi scelte sonde lineari ad alta frequenza per l'indagine di più strutture, concentrate però in pochi centimetri di profondità; tra le varie difficoltà iniziali abbiamo cercato di gestire la grandezza delle sonde, onde rapportarla alla superficie limitata ed estremamente irregolare del piede; per ovviare a questa problematica abbiamo utilizzato oltre al classico gel, anche l'immersione in acqua a temperatura ambiente (già Kossoff1, fig. A) del piede per poter meglio indagare strutture digitali ed ungueali. I risultati ottenuti ci hanno spinto a trasferire tale tecnica anche a tutte le altre aree podaliche, inducendo risultati inaspettati.

Tecnica Water Bath



fig. A

Immersione del paziente in un cilindro metallico, poi scansionato da sonde ad ultrasuoni.

Juntendo University
"water bath tecnique"



In alcuni casi, confrontando le immagini ottenute coi referti radiografici, abbiamo notato quanti referti negativi corrispondessero, in realtà, a micropatologie ossee, altrimenti non identificabili: i dettagli di numerosi casi di microinfrazioni, microcalcificazioni, infatti, sono stati resi evidenti soltanto indagando l'osso spostando le sonde su più piani e a diverse angolazioni.

È stato possibile discriminare i falsi casi di neuroma di Morton, effettivamente corrispondenti a processi infiammatori locali, microcalcificazioni articolari, nonché anomalie morfologiche ossee. Abbiamo documentato iconograficamente strutture quali i.e. il flessore breve delle dita, quadrato della pianta, abduttore dell'alluce ecc.; arteria tibiale posteriore e pedidia ed arteriole e venule digitali del 1° dito.

Enorme sorpresa è stata l'identificazione della matrice ungueale e le informazioni dettagliate scaturite dall'indagine in immersione di tutto l'apparato ungueale: oltre la chiara delineazione delle inserzioni falangee dei flessori ed estensori, abbiamo apprezzato strutture come le sezioni dorsale e ventrale ungueali, i solchi, il letto e in registrazione in tempo reale abbiamo catturato lo sviluppo dell'unghia dalla matrice al margine libero proseguendo in senso prossimo-distale in proiezione trasversale.

Con l'utilizzo della sonda a 17MHz è possibile ottenere maggiori dettagli delle strutture cutanee di interesse non esclusivamente podologico (verruca, demarcazione dermo-epidermica, cicatrici, ipercheratosi ecc.).

Risulta interessante osservare il flusso vascolare e le caratteristiche strutturali vasali, onde segnalare, dopo individuazione, il paziente allo specialista per eventuali approfondimenti diagnostici e, quindi, terapie mirate.

Siamo convinti dell'enorme utilità della tecnica ecografica, realizzabile da tutti i professionisti medici e sanitari, pur restando una tecnica “operatore dipendente”: l'applicazione della stessa per l'indagine specialistica del piede risulta di grande interesse podologico dati gli enormi vantaggi e potenzialità della stessa per una diagnosi accurata e conseguente terapia medica e podologica mirata. La diagnostica per immagini in campo podologico è pratica assai comune in Inghilterra, Spagna ed USA, cui dovrebbe seguire a breve anche l'Italia per restare al passo coi colleghi comunitari e non solo.

I vantaggi in tempistica di diagnosi e terapeutica mirata, economia sanitaria nazionale e privata sostengono la tesi per cui la validità degli ultrasuoni, quindi dell'ecografia del piede, resta a 360 gradi.


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